Storia

Pubblicato: Sabato, 17 Luglio 2010

I 33 anni del Gruppo ticinese per il servizio civile

Il Gruppo ticinese per il servizio civile (GTSC) è il continuatore dell’opera dell’ex-Comitato „Per un vero servizio civile basato sulla prova dell’atto“, che nel 1977 aveva lanciato nella Svizzera italiana la relativa iniziativa popolare federale. Dopo la sconfitta dell’iniziativa nella votazione popolare del 1984, un piccolo gruppo di persone rimaste, decise di continuare a lavorare sotto la denomina-zione di GTSC.

Il gruppo si è sempre impegnato nel lavoro politico d’informazione e di rivendicazione del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e per l’ottenimento di un vero servizio civile (SC), nella promozione della non-violenza e della pace, così come nella consulenza e sostegno agli obiettori.
A questo proposito ha tra l’altro coordinato e sostenuto nel gennaio 1987, uno sciopero della fame nel penitenziario cantonale „La Stampa“ attuato da quattro obiettori per l’introduzione di un servizio civile. In quell’occasione furono organizzate diverse azioni, pacifici „Sit-ins“ e numerose furono le prese di posizione pubbliche. Più di mille cartoline postali furono distribuite e inviate all’allora presidente della Confederazione Pierre Aubert. L’eco di questo sciopero superò i confini nazionali (i quattro obiettori furono ufficialmente adottati quali prigionieri d’opinione dalla centrale di Londra di Amnesty International) e segnò l’inizio di una serie di scioperi della fame in altri penitenziari svizzeri, quali il „Wauwielermoos“di Lucerna, l’“Oberschöngrün“ di Soletta e quelli di „Gmünden“ presso Niederteufen e di „Bellechasse“ presso Friborgo.
Il GTSC si è anche costantemente impegnato a seguire, nel limite del possibile e fintanto che erano pubblici, tutti i processi militari che si svolgevano in Ticino, sia per sostenere personalmente gli obiettori processati, che per fare in modo che processi e relative condanne venissero pubblicate sui principali quotidiani e non potessero passare inosservati.

Nel 1990 il GTSC si è fatto promotore del „Comitato contro l’inasprimento del Codice penale militare“ per lanciare nella Svizzera italiana il Referendum contro la Legge Barras. Dopo l’esito positivo della raccolta di firme ed in vista della relativa votazione popolare del giugno 1991, nella primavera di quell’anno decise di pubblicare per la prima volta Obiezione!, un „Trimestrale d’informazione su obiezione di coscienza, servizio civile, pace e nonviolenza“. Attualmente, nel 20esimo anno di pubblicazioni regolari, il trimestrale ha una tiratura di 1500 copie (dopo aver raggiunto le 2300 copie nel 1996, anno dell’entrata in vigore della Legge sul SC).

Oltre alla pubblicazione di Obiezione!, il GTSC ha organizzato numerose conferenze, come quelle del ciclo “Gandhi oggi” nel 1998, in occasione del 50esimo della morte del Mahatma o quelle dei cicli “La forza della nonviolenza” nel 2002 e “Nonviolenza e politica di pace” nel 2007, in occasione del 25esimo, rispettivamente 30esimo, di attività del gruppo, o quelle annuali in occasione della Giornata mondiale della Nonviolenza del 2 ottobre. Da alcuni anni organizza anche un seminario estivo sulle tematiche legate alla Nonviolenza.
Si è pure impegnato nel lavoro politico in generale, come a suo tempo per l’introduzione e successivamente la reintroduzione in Ticino di una moratoria nell’esecuzione delle pene detentive, e poi nelle varie procedure di consultazione sulla Legge sul SC e sulle relative ordinanze.
Con numerose altre organizzazioni pacifiste e per i diritti umani, il GTSC fa parte del Comitato svizzero per il SC ed ha partecipato attivamente a varie campagne come quelle contro l’esportazione e il possesso delle armi. Inoltre ha organizzato incontri informativi sul servizio civile, gestisce un sito internet (www.serviziocivile.ch) e un piccolo centro di documentazione e offre ogni anno almeno un centinaio di consulenze personali gratuite agli obiettori di coscienza, sia in generale che sul SC in particolare. A questo proposito il GTSC aveva anche curato l’edizione italiana del manuale sul servizio civile „Rendersi utili”.
Tutta l’attività del GTSC è sempre stata basata esclusivamente sul volontariato e sostenuta solo dai contributi volontari dei suoi membri, dei suoi sostenitori e degli abbonati ad Obiezione!.


Sabato 13 aprile 2013 è stato ufficialmente inaugurato il Centro di documentazione nella nuova sede del Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI), ubicato al secondo piano di Vicolo Von Mentlen 1 a Bellinzona (dietro a Piazza Indipendenza).
Si ricorda che il Centro è aperto il venerdì dalle 16.30 alle 18.30 (nel periodo scolastico) o su appuntamento.

Come sapete il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana è stato fondato 3 anni fa per rilevare le attività del Gruppo ticinese per il SC.

Quest’ultimo era sorto nel 1977 quale Comitato di sostegno all’Iniziativa popolare “Per un vero servizio civile basato sulla prova dell’atto”, lanciata appunto in quell’anno e poi bocciata in votazione nel 1984. Il gruppo, anche se principalmente impegnato nel lavoro di informazione e di rivendicazione del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e per l’ottenimento di un SC e nella consulenza e sostegno agli obiettori, si è sempre occupato più in generale anche della promozione della nonviolenza e della pace.
Ricordo che il SC è stato finalmente introdotto in Svizzera nel 1996, ma solo dall’aprile del 2009 (ben 32 anni dopo il lancio della nostra iniziativa), con l’abolizione dell’esame di coscienza si è raggiunto il nostro obiettivo di un SC basato esclusivamente sulla prova dell’atto.

A quel punto abbiamo potuto allargare il nostro impegno e fondare la nuova associazione.
Ciò non ci ha impedito di continuare ad occuparci anche della consulenza agli obiettori (in media 2-3 alla settimana, ma in certi periodi dell’anno anche una al giorno) e della promozione del SC (attività che quindi a tutt’oggi occupa ancora molto del nostro tempo).

Tra le prime attività messe in atto dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana è stato il rilancio  del trimestrale, vista l’importanza di una costante controinformazione sui temi della pace, della nonviolenza e del rispetto dei diritti umani, oltre che del SC.
Nonviolenza, giunto al decimo numero, ha quindi preso il posto del ventennale Obiezione!
Per questo rilancio siamo riusciti a coinvolgere alcune associazioni, in particolare le sezioni svizzero italiane di Amnesty International, Associazione Svizzera-Palestina, Donne per la Pace, Greenpeace e Gruppo per una Svizzera senza esercito, che gestiscono in modo autonomo e di loro esclusiva responsabilità alcune pagine del trimestrale.

Abbiamo poi cercato di essere presenti in particolare nelle Giornate mondiali della Nonviolenza del 2 ottobre, nei primi due anni con una veglia silenziosa in Piazza Collegiata e l’organizzazione di una conferenza, mentre l’anno scorso con il ciclo di 4 film “la Forza della Nonviolenza” in collaborazione con il Circolo del cinema, che ha avuto un buon successo.
Inoltre siamo intervenuti regolarmente in alcune Scuole medie superiori con presentazioni, dibattiti e conferenze e l’anno scorso abbiamo anche sollecitato direttamente il DECS a coinvolgere le scuole nella Giornata della Nonviolenza.
L’anno scorso abbiamo anche ripreso l’organizzazione di un seminario estivo aperto a tutti gli interessati e nello scorso gennaio abbiamo organizzato una serata sul tema Israele-Palestina, la Nonviolenza è possibile.

Dal punto di vista amministrativo, dopo due anni e mezzo e diverse istanze e ricorsi, lo scorso 15 ottobre 2012 abbiamo finalmente ricevuto il riconoscimento di associazione di utilità pubblica, con il relativo esonero fiscale, che permette ai nostri sostenitori di dedurre dall’imponibile le loro devoluzioni al CNSI.

Fin dall’inizio però, uno degli obiettivi prioritari che si era posto il CNSI era quello dell’apertura di un Centro di documentazione aperto al pubblico.
La ricerca di un locale idoneo è stata molto difficile anche per le nostre modeste risorse finanziarie. In effetti il CNSI finora ha finanziato le sue attività esclusivamente grazie al sostegno dei suoi soci e simpatizzanti, senza beneficiare di nessun sussidio pubblico, e quindi, oltre ad una collaborazione basata esclusivamente sul volontariato, abbiamo sempre cercato di fare il passo secondo la gamba.
Grazie alla disponibilità del nuovo Municipio di Bellinzona, che ringraziamo, alla fine del 2012 siamo finalmente riusciti a trovare una sistemazione con un affitto sopportabile.
Condividiamo questi locali con il gruppo bellinzonese di Amnesty International e con Greenpeace Ticino, associazioni con le quali già collaboriamo ad esempio nella pubblicazione del trimestrale Nonviolenza.

Ora possiamo mettere a disposizione di tutti gli interessati un patrimonio di libri e documenti raccolti in oltre 35 anni di attività e che finora erano depositati nelle nostre cantine.
Come potete vedere abbiamo ca. 300 libri, cominciando da quelli di e su Gandhi fino a quelli sulla teoria e pratica della Nonviolenza, passando per opere più generiche sulla promozione della Pace (con alcune opere anche in francese e tedesco).
Gandhi diceva che “la Nonviolenza è più vecchia delle montagne”, ma è stato lui che per primo l’ha teorizzata e messa in pratica sistematicamente nelle lotte per la liberazione dei popoli e quindi la sua preminenza è d’obbligo.
Abbiamo poi diversi video e DVD e una decina di riviste, da quelle svizzere, come Friedenszeitung (del Consiglio svizzero delle organizzazioni per la pace di Zurigo), Terre civil (del Centre pour l’Accion nonviolente di Losanna) e Le Monde Civil (di CIVIVA), o italiane come Azione nonviolenta (del Movimento Nonviolento, fondata quasi 40 anni fa da Aldo Capitini) e Conflitti (del Centro Psicopedagogico per la Pace.

Poi abbiamo molti documenti di archivio, compresi poster e manifesti, legati alle attività del nostro movimento, alcune già classificate e altre ancora da classificare, ma anche riviste e documenti d’archivio dell’ex Centro di informazione sull’obiezione di coscienza, attivo fino agli anni 80 nei locali dell’Associazione Cultura popolare di Balerna.

D’altra parte la disponibilità di una sede permetterà in futuro di ampliare la nostra collezione di libri e documenti. Al proposito approfittiamo quindi dell’occasione per invitare tutti coloro che avessero a disposizione libri e documenti sulle tematiche da noi affrontate a metterceli eventualmente a disposizione o a depositarli presso il Centro affinché possano venir utilizzati.

Il nostro auspicio è evidentemente quello che la presenza di questo Centro di documentazione possa incentivare la lettura e la ricerca sulle tematiche legate alla Nonviolenza.

 

Il Gruppo ticinese per il servizio
civile (GTSC) è il continuatore
dell’opera dell’ex-Comitato „Per un
vero servizio civile basato sulla prova
dell’atto“, che nel 1977 aveva lanciato
nella Svizzera italiana la relativa
iniziativa popolare federale. Dopo la
sconfitta dell’iniziativa nella votazione
popolare del 1984, un piccolo gruppo
di persone rimaste, decise di continuare
a lavorare sotto la denominazione
di GTSC.
Il gruppo si è sempre impegnato nel
lavoro politico d’informazione e di rivendicazione
del diritto all’obiezione
di coscienza al servizio militare e per
l’ottenimento di un vero servizio civile
(SC), nella promozione della nonviolenza
e della pace, così come nella
consulenza e sostegno agli obiettori.
A questo proposito ha tra l’altro coordinato
e sostenuto nel gennaio 1987,
uno sciopero della fame nel penitenziario
cantonale „La Stampa“ attuato
da quattro obiettori per l’introduzione
di un servizio civile. In quell’occasione
furono organizzate diverse azioni, pacifici
„Sit-ins“ e numerose furono le
prese di posizione pubbliche. Più di
mille cartoline postali furono distribuite
e inviate all’allora presidente della
Confederazione Pierre Aubert. L’eco
di questo sciopero superò i confini
nazionali (i quattro obiettori furono
ufficialmente adottati quali prigionieri
d’opinione dalla centrale di Londra di
Amnesty International) e segnò
l’inizio di una serie di scioperi della
fame in altri penitenziari svizzeri, quali
il „Wauwielermoos“di Lucerna,
l’“Oberschöngrün“ di Soletta e quelli
di „Gmünden“ presso Niederteufen e
di „Bellechasse“ presso Friborgo.
Il GTSC si è anche costantemente
impegnato a seguire, nel limite del
possibile e fintanto che erano pubblici,
tutti i processi militari che si svolgevano
in Ticino, sia per sostenere
personalmente gli obiettori processati,
che per fare in modo che processi
e relative condanne venissero pubblicate
sui principali quotidiani e non potessero
passare inosservati.
Nel 1990 il GTSC si è fatto promotore
del „Comitato contro l’inasprimento
del Codice penale militare“ per lanciare
nella Svizzera italiana il Referendum
contro la Legge Barras. Dopo
l’esito positivo della raccolta di firme
ed in vista della relativa votazione popolare
del giugno 1991, nella primavera
di quell’anno decise di pubblicare
per la prima volta Obiezione!, un
„Trimestrale d’informazione su obiezione
di coscienza, servizio civile, pace
e nonviolenza“. Attualmente, nel
20esimo anno di pubblicazioni regolari,
il trimestrale ha una tiratura di 1500
copie (dopo aver raggiunto le 2300
copie nel 1996, anno dell’entrata in
vigore della Legge sul SC).
Oltre alla pubblicazione di Obiezione!,
il GTSC ha organizzato numerose
conferenze, come quelle del ciclo
“Gandhi oggi” nel 1998, in occasione
del 50esimo della morte del Mahatma
o quelle dei cicli “La forza della nonviolenza”
nel 2002 e “Nonviolenza e
politica di pace” nel 2007, in occasione
del 25esimo, rispettivamente 30esimo,
di attività del gruppo, o quelle annuali
in occasione della Giornata mondiale
della Nonviolenza del 2 ottobre.
Da alcuni anni organizza anche un seminario
estivo sulle tematiche legate
alla Nonviolenza.
Si è pure impegnato nel lavoro politico
in generale, come a suo tempo per
l’introduzione e successivamente la
reintroduzione in Ticino di una moratoria
nell’esecuzione delle pene detentive,
e poi nelle varie procedure di
consultazione sulla Legge sul SC e
sulle relative ordinanze.
Con numerose altre organizzazioni
pacifiste e per i diritti umani, il GTSC
fa parte del Comitato svizzero per il
SC ed ha partecipato attivamente a
varie campagne come quelle contro
l’esportazione e il possesso delle armi.
Inoltre ha organizzato incontri informativi
sul servizio civile, gestisce un
sito internet (www.serviziocivile.ch) e
un piccolo centro di documentazione
e offre ogni anno almeno un centinaio
di consulenze personali gratuite agli
obiettori di coscienza, sia in generale
che sul SC in particolare. A questo
proposito il GTSC aveva anche curato
l’edizione italiana del manuale sul
servizio civile „Rendersi utili”.
Tutta l’attività del GTSC è sempre
stata basata esclusivamente sul volontariato
e sostenuta solo dai contributi
volontari dei suoi membri, dei suoi sostenitori
e degli abbonati ad Obiezione!.
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