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Appello di solidarietà con il popolo di Espinar (Perù)

Creato: Mercoledì, 06 Giugno 2012 Ultima modifica: Sabato, 05 Marzo 2016 Pubblicato: Mercoledì, 06 Giugno 2012

Appello di solidarietà con il popolo di Espinar (Perù) e richiesta al Dipartimento degli Affari Esteri (DFAE), alla Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) e all’Ambasciata svizzera in Perù

Le organizzazioni Inter-Agire, Missione Betlemme Immensee, E-Changer, Botteghe del Mondo e il Centro per la nonviolenza della Svizzera Italiana, attive nell’ambito dei diritti umani e la protezione delle risorse naturali del nostro pianeta, esprimono grande preoccupazione per l’aumento delle tensioni che si sono verificate nella Provincia di Espinar, nel sud del Perù, e per la dichiarazione dello Stato di Emergenza predisposta dal governo peruviano in questa zona.  

Espinar è una delle tredici provincie della regione Cuzco (Perù) dove si trova la miniera di rame della multinazionale Xstrata con sede centrale a Zugo. Xstrata processa il minerale esportando ogni anno centinaia di tonnellate di rame e lasciando sul posto migliaia di tonnellate di residui chimici che contaminano suolo, acqua e aria. La miniera utilizza più di 400 litri di acqua al secondo, mentre per tutta la popolazione di Espinar (35'000 abitanti) rimangono a disposizione solo 40 litri/sec. (l’equivalente di due ore d’acqua al giorno). Un nuovo progetto minerario “Xstrata Antapaccay”, distante solo pochi chilometri dal progetto attuale di “Xstrata-Tintaya”, dovrebbe avere inizio quest’anno, con maggiori richieste di acqua e un ulteriore degrado ambientale.
Nel 2003 è stato firmato un accordo tra il Municipio di Espinar e la miniera ora gestita da Xstrata, per coordinare nel migliore dei modi lo sfruttamento delle risorse e per sviluppare sistemi di controllo permanenti contro la contaminazione ambientale e il rispetto dei diritti umani, secondo le norme nazionali e internazionali vigenti. Finora gran parte di questo accordo non è stato rispettato.
Nel settembre 2011 è stato presentato uno studio di monitoraggio ambientale eseguito per conto di un’istituzione cattolica locale di Sicuani. Da questo studio si rileva un’alta presenza di metalli pesanti in acqua e suolo nella zona della miniera Xstrata.
A febbraio 2012, uno studio effettuato dal Centro Nazionale della salute e protezione dell’ambiente (CENSOPAS/INS) ha confermato il rischio di contaminazione al quale è sottoposta la popolazione di Espinar, dovuto ad agenti chimici come arsenico, cadmio e mercurio.


La popolazione, sostenuta dal sindaco della provincia, Oscar Mollohuanca Cruz, ha iniziato una serie di misure di protesta dal 21 maggio 2012,  con l’unico obiettivo che Xstrata partecipi al dialogo e rispetti gli accordi stipulati. Solo alcune settimane fa il sindaco, rappresentanti della società civile e della Chiesa cattolica, sono venuti in Svizzera per attirare l’attenzione sulla loro situazione, denunciare Xstrata e sollecitare la nostra solidarietà.

Siamo allarmati dalla violenza con cui le forze dell’ordine sono intervenute sui manifestanti, causando la morte di 4 persone e numerosi feriti. Nel contesto attuale di tensioni sociali e di situazioni di emergenza, chiediamo ai governi peruviano e svizzero di intervenire, secondo le loro competenze, quali mediatori nel conflitto, in particolare che:  

•    Le autorità pertinenti garantiscano il rispetto e la protezione dell’integrità fisica e intellettuale dei detenuti e che si indaghi sui responsabili degli atti di violenza.
•    Lo stato peruviano non permetta a Xstrata di detenere illegalmente dei civili all’interno dei suoi stabilimenti.
•    L’ambasciata svizzera in Perù possa essere parte garante nel rispetto degli accordi.
•    Il  governo svizzero intervenga presso la sede centrale di Xstrata a Zugo per favorire il dialogo fra le parti, secondo le leggi nazionali peruviane e svizzere.
•    Le parti dialoganti siano costituite da rappresentanti ufficiali dei ministeri di Energia, Ambiente e Agricoltura, da dirigenti dell’impresa Xstrata, come pure da rappresentanti della popolazione locale.  
•    Il dialogo si svolga a Espinar  per permettere alla popolazione di conoscere le modalità e sentirsi parte del processo.
•    Si considerino seriamente le preoccupazioni della popolazione relative agli alti livelli di metalli pesanti rilevati nel suolo, nell’acqua, nel sangue e nelle urine delle persone che vivono vicino alla miniera.
Si realizzino in forma obiettiva e scientifica nuovi studi che permettano di determinare i reali pericoli per la popolazione locale e per l’ambiente.

 

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