Pubblicato il no. 40 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 40 di Nonviolenza, con il quale il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI) festeggia i 10 anni di pubblicazione.
Nell’editoriale Luca Buzzi, sottolineando l’impegno necessario per una pubblicazione regolare ancora basata esclusivamente sul volontariato, ringrazia tutti coloro che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo e segnala la fine della sua collaborazione quale redattore responsabile.
Nelle pagine sul servizio civile il trimestrale dà ampio spazio al voto finale a sorpresa del Consiglio nazionale che ha permesso, almeno per il momento, di salvare questo servizio che era stato messo in discussione dalla revisione della relativa Legge. Presenta inoltre le statistiche 2019 che denotano un ulteriore calo delle ammissioni e dei giorni di servizio.
Dall’Italia Giuseppe Bruzzone parla della sua obiezione al servizio militare avvenuta nel lontano 1966.
Tornando all’attualità svizzera Dick Marty invita a sostenere l’iniziativa per multinazionali responsabili, mobilitandosi contro la lobby che a partire da ottobre riempirà ogni angolo della Svizzera con i suoi manifesti pubblicitari e diffonderà ancora più fake-news.
Tra i diversi altri articoli, il trimestrale riferisce dell’ipotesi suffragata da una fonte israeliana ben informata che è stato Israele ad aver causato la possente esplosione al porto di Beirut per distruggere un contiguo deposito d’armi di Hezbollah.
Sotto il titolo “Dov’è il nemico? Il virus o noi stessi?” si evoca il confinamento in Spagna per la pandemia, che dovrebbe far ripensare il nostro modello di vita, ma che per molti ha ripreso come se nulla fosse successo e proclamano a gran voce la propria “libertà” individuale, scordandosi del collettivo e della società.
Viene poi sottolineato l’obiettivo dei fanatici della supremazia del mercato, rappresentanti di una vera e propria “Kakistocrazia”, ossia dell’ascesa politica di persone non qualificate o scarsamente scrupolose come Trump, Bolsonaro e simili, mentre in un altro contributo si nota come catastrofi e conflitti ci hanno resi indifferenti ed apatici, perché, a torto, si ritiene che la realtà è fatta così.
Nelle pagine tematiche gestite da diverse associazioni, Amnesty International segnala la caccia alle influenzer di Tik Tok e l’incitamento alle violenze sessuali in Egitto, mentre l’Associazione Svizzera-Palestina critica il vergognoso “accordo del secolo” che legittima l’occupazione israeliana della Cisgiordania e non farà che aumentare la violenza e un regime di apartheid, come testimonia un avvocato israeliano.
Infine il GSse esamina e critica la propaganda a favore dei nuovi aerei da combattimento, mentre Greenpeace auspica una piazza finanziaria pulita per un pianeta pulito
Copie gratuite del trimestrale sono ottenibili telefonando allo 091 825.45.77 o per e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Convocazione assemblea ordinaria 2020
Cari soci, sostenitori e simpatizzanti del CNSI,
vi invitiamo cordialmente a partecipare all’Assemblea ordinaria del Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana.
Pubblicato il no. 39 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 39 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Pubblicato il no. 38 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 38 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Pubblicato il no. 37 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 37 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale e in un articolo interno vengono riportati ampi stralci del discorso contro la corsa agli armamenti fatto ad Hiroshima da papa Francesco.
Nelle pagine sul servizio civile il trimestrale fa il punto sul dibattito alle Camere federali sulla revisione della relativa legge che intende inasprire l’accesso al servizio civile, per salvare il quale sarà inevitabile il referendum. Al proposito cita anche la presa di posizione di Samuel Werenfels, il primo capo dell’Organo di esecuzione del SC: “La revisione non rispetta i principi fondamentali del diritto costituzionale. E si basa su due presupposti inaccettabili: in primo luogo, la soppressione della prova dell’atto nella sua forma attuale e, in secondo luogo, il pregiudizio che tutti i civilisti sarebbero codardi, egoisti e pigri”.
Jo Lang, storico ed ex Consigliere nazionale, descrive poi la sua esperienza di condannato sia come soldato che come obiettore di coscienza.
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