In memoria di Nanni Salio
Il Movimento Nonviolento piange la morte di Nanni Salio, maestro di nonviolenza. Restiamo senza una guida, perdiamo un punto di riferimento. Nanni se ne è andato troppo presto, ma ci consola sapere che ora è realmente nella compresenza alla quale lui stesso sempre si richiamava per sentire vivi gli amici che l'hanno preceduto, Domenico Sereno Regis, Gabriella Poli, Luca Magosso, Daci Stefancich, la sua amata compagna e moglie. Nell'occasione dell'addio terreno alla donna che gli è stata a fianco, Nanni utilizzò queste parole, che noi ora ripetiamo per lui: "Le tue ceneri stanno per rientrare nel grande ciclo della vita e della morte, che per noi umani è avvolto nel mistero. Siamo polvere di stelle dell’immenso universo nel quale ritorniamo con le nostre ceneri. Forse un giorno, quando sarà giunta l’ora, qualche frammento delle mie ceneri si unirà alle tue, nel grande Tutto verso cui aneliamo e che non riusciamo a raggiungere consapevolmente".
Mostra su Gandhi alla SAMB
Visto l’interesse suscitato e la disponibilità della direzione della SAMB, il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI) ripropone dal 18 gennaio al 5 febbraio 2016 la mostra su Gandhi e l’economia gandhiana allestita a Palazzo Civico di Bellinzona dal 2 al 17 ottobre 2015. La stessa è visionabile dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00 nell’atrio d’entrata della Scuola d’Arti e Mestieri in Viale Franscini 25 a Bellinzona.
La mostra comprende una prima parte storico-biografica sul Mahatma ed una seconda sui principi delle sue teorie economiche: dallo Swadeshi (contare sulle proprie forze e risorse) all’importanza del lavoro manuale, dall’Aparigraha (non-possesso) all’eguaglianza, dal Non sfruttamento all’Amministrazione fiduciaria e al Satyagraha (la lotta nonviolenta).
Pubblicato il no. 21 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 21 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Sia nell’editoriale (“Nonviolenza o barbarie”) che in alcuni altri articoli vengono proposte delle riflessioni dopo l’atto terroristico di Parigi, da parte del presidente e di altre personalità del Movimento nonviolento italiano. Si sottolinea tra l’altro che “dobbiamo reagire per spezzare la spirale della violenza, ed aprire una strada nuova. La violenza ha fallito e se perpetuata peggiorerà ulteriormente una situazione già tragica”. In alternativa vengono proposte dieci misure non militari da applicare nel breve periodo ed altrettante nonviolente nel medio e lungo periodo.
Sollecitata dagli eventi anche la rubrica Poesie contro la guerra, che presenta e commenta quella di Bertolt Brecht “Quando la guerra comincia”.
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Pubblicato il no. 20 del trimestrale "Nonviolenza"
È uscito negli scorsi giorni il No. 20 di Nonviolenza, il trimestrale d’informazione edito dal Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI).
Nell’editoriale dedicato alla tragedia dei profughi Luca Buzzi sottolinea, con esempi concreti, la nostra, almeno indiretta, corresponsabilità nel fenomeno ed invita anche la Svizzera ad essere maggiormente solidale, mentre un articolo descrive la forza delle immagini per farci comprendere il vero senso di certi eventi.
Ben sei pagine di questo numero sono dedicate al servizio civile con statistiche, echi dal dibattito al Consiglio degli Stati, che contrariamente al Nazionale ha accettato, addirittura senza opposizioni, l’inserimento di civilisti nelle scuole, un sondaggio tra i candidati alle Elezioni federali e diverse testimonianze su diversificate esperienze con questo servizio.
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La decrescita come metodo nonviolento e libertario
Quale naturale continuazione del cammino iniziato con il seminario dell’agosto 2014 e con la rassegna “L’economia nonviolenta e la decrescita felice” (gennaio-maggio 2015), che ha riscosso un notevole successo, il Centro per la Nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI) organizza per il 22-23 agosto 2015 un seminario con Maurizio Pallante, Alessandro Pertosa e Cinzia Picchioni.
Alessandro Pertosa proporrà una riflessione sul concetto di economia, codificato per la prima volta in Grecia da Senofonte nel VI secolo avanti Cristo. L’obiettivo è di mostrare come per uscire dalla violenza dispotica esercitata dall’uomo sull’uomo non sia sufficiente uscire dal capitalismo, ma occorra oltrepassare l’economia nel suo complesso, che da 2500 anni delinea l’ambito entro cui si esprime il dominio di qualcuno su qualcun altro. L’oltrepassamento dell’economia va effettuato in vista di una tensione utopica che mira l’eutéleia (frugalità; fare bene con misura), intesa quale meta luminosa e inapprodabile che sfugge a qualsiasi tentativo di codificarla o di costringerla negli angusti ambiti dell’ideologia. Verso questo orizzonte utopico, ognuno si dirige come può e come sa, usando la via della decrescita (ch’è qui intesa come strumen- to e non come fine) alimentata da rapporti umani basati sulla nonviolenza, sull’anarchia (intesa nel suo sen- so etimologico: non principiare, non dominare, non governare, non sottomettere) e sul cristianesimo delle origini.
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